Fabio Fioramonti,
Buonasera e buon Martedì puó risultare “monotono” anche da parte nostra illustrare il proseguimento di condizioni atmosferiche del tutto prive di dinamicità e la totale mancanza di risvolti perturbati invernali alle nostre lande. Come illustrato nei post precedenti, sul Mediterraneo salgono in cattedra ben due promontori anticiclonici; uno di matrice azzorriana(posto ad W) ed uno afro-mediterraneo (sui bacini centro orientali), entrambi alimentati da aria calda d’estrazione subtropicale in quota. Proprio in queste ore le regioni del Nord Italia fanno i conti con le nebbie causate proprio dalla notevole struttura in termini di geopotenziali (valori di 1030/1035hpa) della cupola anticiclonica nei bassi strati dell’atmosfera, la quale non consente ricambi d’aria (ventilazione) nelle località padane, tant’è vero che la coltre nebbiosa risulta essere persistente anche nelle ore diurne specialmente nelle zone di bassa pianura e lungo le sponde del fiume Po, mantenendo a sua volta un’atmosfera “cupa” con temperature che a stento superano gli 0 gradi con sensazione di freddo accentuata dagli alti tassi di umidità . Per quanto concerne invece le restanti zone del Nord Italia specie sui settori di alta pianura adiacenti ai rilievi si assiste ad ampio soleggiamento nelle ore diurne anche grazie alle brezze lacustri e dagli spartiacque alpini, con grandi divari termici tra il giorno e la notte a causa delle inversioni termiche tipiche del regime anticiclonico in atto, con occasioni per estese brinate notturne nelle aree rurali lontane dai centri urbani. Logicamente una fase di stallo atmosferica come questa favorisce l’aumento dell’accumulo degli inquinanti al suolo nelle grandi città con conseguente peggioramento della qualità dell’aria respirabile; nei prossimi giorni avverrà una lieve modifica al “quadro” sinottico in sede mediterranea come mostrato in figura 1, nel corso della giornata di Venerdì il promontorio anticiclonico delle Azzorre allenterà la sua morsa sul Mediterraneo centro occidentale lasciando filtrare l’ondulazione di un breve cavo d’onda legato al flusso perturbato Atlantico, il quale non avrà la forza vera e propria di far breccia nel Mediterraneo, generando minimi depressionari in grado di dispensare precipitazioni, ma bensì riuscirà ad attivare un debole richiamo di ventilazione dai quadranti Sud occidentali in grado di “rimescolare” (seppur parzialmente) l’aria nelle zone di pianura finora avvolte dalla nebbia, con conseguente dissolvimento di questa e cieli che a tratti risulteranno nuvolosi, eventuali precipitazioni per lo più di debole intensità riguarderanno esclusivamente la Liguria di Levante, settori costieri dell’alta Toscana (Versilia e Lunigiana) ove grazie alla “Maccaja” si potrà assistere a deboli pioviggini e versanti esteri alpini ove stazionerà la parte più “attiva” del debole fronte atlantico.
Volgendo lo sguardo al Weekend invece, l’anticiclone delle Azzorre dopo la breve “distrazione” del Venerdì, allungherà nuovamente il suo raggio d’azione sulle nostre regioni ripristinando le condizioni atmosferiche “stagnanti” in atto proprio in queste ore.
E l’Inverno? Anche questo è Inverno, poichè pattern atmosferici del genere non sono una novità nella climatologia invernale alle nostre latitudini, situazioni del genere erano ben presenti anche nel passato.
In allegato:
Fig 1 La dinamica che apporterà un lieve ricambio d’aria attesa nella giornata di Venerdì elaborata dal modello americano #Gfs
Fig 2 Anticiclone che ricucirà il breve strappo concesso al cavo d’onda dall’atlantico, ripristinando condizioni atmosferiche “stagnanti” a partire dalla giornata di Sabato 11.
Fig3 Spaghi meteo illustrati su media previsionale #Ensemble , relativi al piano isobarico 850hpa del paese dalla quale scrivo (pedemontana comasca).









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