Fabio Fioramonti
Buonasera, con l’avvento del mese di Marzo si assiste ad un “cambio di rotta” a livello atmosferico, dettato da più dinamicità frutto di scambi meridiani che caratterizzano la stagione primaverile alle nostre latitudini, favorito anche dal vortice polare che dopo aver mostrato i “muscoli” con un recente ricompattamento “anomalo” a livello stratosferico, (solitamente succede nel cuore della stagione invernale) si avvia verso un fisiologico declino delle vorticità nella sua sede di origine (latitudini polari).
Tornando alle condizioni atmosferiche sul comparto europeo ed italico, dalle emisferiche dei Gm a nostra disposizione si può notare come l’alta pressione delle Azzorre sposti i suoi massimi geopotenziali a largo della penisola iberica esponendo l’Europa ad attacchi perturbati provenienti dal Nord Atlantico, con direttrice NW/SE ricolmi di aria fredda di matrice artico/polare (marittima).
Prendendo in esame la giornata di Mercoledì 13 Marzo balza subito all’occhio la perturbazione dalle latitudini settentrionali pronta a dilagare sul vecchio continente, non parliamo di gelo, ma bensì di isoterme negative al piano isobarico 850hpa -8/-4 che se confrontate a quelle della settimana scorsa( decisamente oltre la media stagionale) farebbero ripiombare l’Europa in pieno Inverno con nevicate a quote basse su molte nazioni e ventilazione settentrionale sostenuta ad accentuare la sensazione di freddo.
I risvolti di questa avvenzione dai connotati prettamente invernali sullo scacchiere italico non sono di facile lettura, poiché la dinamica di evoluzione di questa perturbazione risulta ancora incerta, la sua evoluzione verso il Mediterraneo dipenderà dalle mosse dell’alta pressione delle azzorre, poiché se resta defilata in Atlantico ci sarà la possibilità che la discesa dell’aria fredda artica entri sui bacini occidentali del Mediterraneo dalla porta del Rodano/Carcassone, formando a sua volta ciclogenesi in grado di apportare condizioni di maltempo invernale sul “Belpaese” con evoluzione tutta da seguire, favorendo maltempo di chiaro stampo invernale con annesse nevicate a quote relativamente basse e piogge diffuse specialmente sui settori occidentali della penisola, se l’alta pressione risulta più invadente invece, la perturbazione proveniente da Nord verrebbe convogliata verso le Alpi, e per l’Italia paese orograficamente complesso si avrebbero soltanto condizioni atmosferiche caratterizzata da forte ventilazione settentrionale con annesso calo termico sulle regioni del Nord(favonio)e precipitazioni fugaci relegate alle regioni del medio Adriatico e Sud.
Ad oggi non si riscontra concordanza da parte delle emissioni modellistiche in nostro possesso sulla dinamica di questo peggioramento invernale tale da stilare una previsione nel dettaglio, per questo motivo vi invitiamo a restare aggiornati.
In allegato:
Fig 1 Spaghi meteo illustrati relativi alla verticale del piano isobarico 850hpa del paese dalla quale scrivo (pedemontana comasca)
Fig 2,3 Dinamica del peggioramento illustrata,proposta dal modello americano #Gfs
Fig4 Anomalie termiche negative attese sul comparto Europeo al piano isobarico 850hpa (1495mt) per la giornata suddetta.













Abbiamo tentato di illustrare una possibilità non una previsione certa.
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Fabio Fioramonti