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Le Api: cosa mangiano e come producono il miele

by Andrea Gheller
Le api cosa mangiano

Le Api: cosa mangiano e come producono il miele?

Le Api producono moltissimo miele ed altri prodotti alimentari, dal gusto dolciastro a quello aspro. Ma di cosa si alimentano durante la loro vita?

Cosa mangiano le api?

Le Api, durante la loro esistenza, si nutrono di questi composti: glucidi, protidi, lipidi, minerali, vitamine ed acqua.

I glucidi (carboidrati) li assimilano mangiando miele, ebbene sì! L’energia ricavata dai carboidrati serve per il volo e la produzione di cera. Una famiglia di api (colonia che vive all’interno di un’alveare) può arrivare a consumare, durante un’intero anno, anche 150 ai 250 kg. 

I glucidi che risultano tossici per le api sono il galattosio e lattosio.

I protidi (proteine), lipidi (grassi), minerali e vitamine li assimilano dal polline. L’assorbimento di essi serve per un corretto sviluppo dell’organismo (architettura tessuti). Un’intera famiglia ne consuma dai 25 ai 40 kg in un anno. Come si può notare dalla cospicua presenza di sostanze nutrizionali, il polline è un’alimento ricco e completo.

polline api
Polline

L’acqua è essenziale oltre che per la loro vita anche per la termoregolazione dell’alveare (raffreddarlo quando le temperature sono troppo elevate) e la preparazione dell’alimento delle larve operaie e di fuchi dal terzo giorno di vita in poi.

Come producono il miele?

“Per miele si intende la sostanza dolce naturale che le api (Apis Mellifera) producono dal nettare di piante o dalle secrezioni (melata) proventi da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori presenti sulle piante che esse bottinano, trasformano combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare.”          Fonte Bioapi

miele
Miele d'api

Appena dopo la suzione delle materie prime (nettare e melata), durante il viaggio di ritorno in alveare, all’interno della borsa melaria, avviene la trasformazione in miele mediante l’aggiunta di enzimi da parte dell’apparato digerente delle api.

 

Api bottinatrici di ritorno all'alveare

Le Api bottinatrici, rientrate nell’alverare, rigurgitano il contenuto della borsa melaria alle api di casa (processo chiamato trofallassi), le quali provvedono ad elaborare il composto aggiungendo ulteriori enzimi (che scindono il saccarosio, glucosio e fruttosio e quelli che scindono il glucosio in acido gluconico ed acqua ossigenata).

Dopo diversi passaggi da ape ad ape, questa gocciolina di nettare (miele in formazione), perdendo sempre più umidità e addensandosi, verrà inserita in una celletta. 

Una volta riempita la celletta verrà tappata con della cera, in modo che il miele ormai maturo, non possa subire ulteriori variazioni di umidità.

Composizione del miele

La composizione del miele risulta molto variabile in base a diversi fattori, dalle specie bottinate (tipi di piante dalle quali le api hanno prelevato il nettare), stato di salute della colonia, composizione del suolo, etc..

Però si può affermare che la media nazionale del miele contiene:

  • 17,7 % d’acqua;
  • 77,5 % di zuccheri totali, di cui 72,5 % semplici (41,5 % fruttosio e 31,0 % glucosio) e 2,0 % saccarosio e 3,0 % altri zuccheri;
  • 0,3 % acidi;
  • 0,5 % minerali;
  • 0,5 % sostanze azotate (proteine e aminoacidi);
  • 3,5 % altre sostanze ( vitamine, colloidi, sostanze aromatiche, HMF, enzimi, etc..).

 

 

 

Crediti: Bioapi,  Alberto Contessi del libro Le Api: Biologia, allevamento e prodotti.

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