INVERNO 2019/2020 È QUASI UNA MALEDIZIONE
Fabio Fioramonti,
Buon Giovedì, entro la serata odierna si assisterà al definitivo allontanamento dalla nostra penisola della perturbazione artica giunta Martedì, con gli ultimi effetti a livello precipitativo sulle regioni Joniche; È stato un episodio dai “connotati” decisamente invernali come lecito che sia nel mese di Febbraio , ma non gelidi come i media tentavano di illustrare, ed il protagonista assoluto di quest’avvenzione di aria artica è stato il vento dai quadranti settentrionali che accompagnava il fronte , il quale sulle regioni del Nord si è presentato sottoforma di favonio con raffiche tempestose e molti danni nelle aree adiacenti ai rilevi alpini e prealpini.
Dinamiche atmosferiche attese sull’Europa nei prossimi giorni: A partire dalla giornata di Venerdì si tornerà in regime di alta pressione su gran parte delle nostre regioni, come si nota dalla sinottica in fig1 una nuova espansione della figura atmosferica di stabilità di origine afro mediterranea è pronta ad impossessarsi nuovamente dell’Europa meridionale (A) , mentre il vortice depressionario responsabile della fase di maltempo delle ultime ore tenderà ad evolvere verso il Mar Egeo (B); una domanda da parte del lettore meno esperto può sorgere spontanea: Perché quest’alta pressione invece di esplorare nuovi territori magari del Nord Europa, finisce sempre per invadere l’area mediterranea?
La risposta è facile: Sempre come illustrato in figura 1 noterete tre frecce bianche che stanno a significare un nuovo rinforzo delle correnti d’origine atlantica che con moto zonale W-E nel corso dei prossimi giorni “spazzeranno” gli stati centrali e settentrionali europei con venti tempestosi provenienti dall’Atlantico, dai quali si formeranno 3 vortici ciclonici che apporteranno una fase prolungata di maltempo sulle isole britanniche, stati scandinavi e stati centrali europei esposti al flusso perturbato proveniente dall’oceano (Belgio, Paesi Bassi e Danimarca); è per questa circolazione atmosferica che l’alta pressione viene “schiacciata” sulla penisola iberica e mediterraneo centro occidentale.
Risvolti in sede italica : Come accennato ad inizio articolo, il ripristino di condizioni anticicloniche in sede mediterranea consentirà innanzitutto un rialzo delle temperature specie nei valori massimi, grazie alla ventilazione che si disporrà da Ovest, ma questa non sarà sinonimo di condizioni meteo ampiamente soleggiate nel corso del prossimo weekend, anzi, se è vero che la giornata di Venerdì e le prime ore di Sabato vedranno condizioni di tempo stabile con ampio soleggiamento diurno con soltanto velature in transito sulle regioni di Nord Ovest, nella giornata di Domenica si assisterà ad un incremento della nuvolosità sulle regioni centro settentrionali, causata dal richiamo di ventilazione dai quadranti meridionali che sfrutteranno un mancato consolidamento a livello di struttura barica dell’alta pressione sulle nostre regioni, la ventilazione più temperata nei bassi strati dell’atmosfera è connessa al transito di una perturbazione che agirà oltralpe, sia ben chiaro il richiamo umido non vuol dire necessariamente “coinvolgimento diretto” delle nostre regioni da parte del flusso perturbato in azione sugli stati centrali europei,ma bensì di una “risposta” dei nostri mari ad un tipo di circolazione perturbata in avvicinamento alla nostra penisola ma che non riuscirà a far breccia sul Mediterraneo data la presenza del promontorio anticiclonico.
Il tempo nel dettaglio per Domenica 9: condizioni atmosferiche “uggiose” associate a pioviggini sparse specie sui settori esposti alla ventilazione meridionale (Levante Ligure, Alta Toscana qui con episodio di “Maccaja), e localmente sui settori di pianura adiacenti alle prealpi centro occidentali (Laghi lombardi e Piemonte settentrionale) in un contesto termico più simil autunnale che invernale, con sensazione di freddo accentuato dagli alti tassi di umidità relativa.
Volgendo lo sguardo a medio termine la modellistica di riferimento ad oggi mostra i primi segnali del rallentamento del Vortice Polare, il quale dopo aver raggiunto l’apice della sua forza in termini di vorticità nella sua sede d’origine (polo geografico) , a partire dall’ultima decade del mese dagli elaborati dei principali centri di calcolo seppur a fasi alterne si denota un primo tentativo di scambi di calore meridiani, con conseguente possibilità di dispersione del freddo accumulatosi oltre il 50mo parallelo verso le basse latitudini, ad oggi si tratta di un’ipotesi ed è superfluo accennare risvolti perturbati in sede europea ed italica, ne parleremo nel corso dei prossimi giorni.
In allegato:
Fig 1 Sinottica elaborata dal modello americano #Gfs che mostra il ripristino di condizioni anticicloniche in sede mediterranea.
Fig 2 Carta sinottica elaborata dal modello americano #Gfs che mostra il flusso perturbato Atlantico teso sugli stati centro settentrionali europei, dinamica illustrata nell’articolo.
Fig 3 Spaghi meteo illustrati su media previsionale Ensemble relativi al piano isobarico 850hpa del paese dalla quale scrivo (pedemontana comasca).









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