Fabio Fioramonti,
“NOVEMBRE IN TERMINI PRECIPITATIVI HA FATTO IL SUO DOVERE..FORSE FIN TROPPO IN ALCUNE REGIONI”
Buongiorno e buona Domenica, nel corso del mese di Novembre le frasi in “auge” che ho sentito di più sono state: “Basta pioggia” oppure “Per esser Novembre non sembra che faccia tutto questo freddo”! Partiamo dal presupposto che il mese di Novembre fa parte del trimestre autunnale, che, statistiche alla mano risulta tra i mesi più piovosi dell’anno alle nostre latitudini e non necessariamente votato ad ondate di freddo di tipo “imminente” (seppur in passato abbiamo assistito ad ondate di freddo precoci), a livello termico invece seppur a fasi alterne (specie sulle regioni settentrionali) si è mantenuto intorno alla media stagionale specie nei valori massimi, discorso diverso per le regioni del centro Sud.
Il pattern atmosferico instauratosi nei primi giorni del mese ha aperto una “ferita barica” sul Mediterraneo centro occidentale, il quale si è rivelato l’obbiettivo dei fronti perturbati d’origine Nord Atlantica che attraverso vortici depressionari in sede iberica ed in parte dalla valle del Rodano/Carcassone (Francia) han causato un continuo richiamo di correnti temperato umidi dai quadranti meridionali (Libeccio e Scirocco) sulla nostra penisola.
Libeccio e Scirocco sono stati il “leit motiv” di questo mese, essi oltre a garantire temperature miti per la stagione, sono grandi trasportatori di umidità e quindi di piogge abbondanti; L’Italia orograficamente è un paese complesso e la distribuzione delle piogge dipende molto dalla disposizione delle correnti le quali impattando contro i nostri rilievi vanno a prediligere alcuni settori (in questo caso occidentali) in termini di precipitativi, mentre vanno a “penalizzare” altri settori (ad esempio le regioni del medio Adriatico e parte del Sud Italia) con temperature ben oltre la norma e precipitazioni scarse.
Volgendo lo sguardo agli elaborati modellistici validi per la prossima settimana dalla giornata di Giovedì 26 possiamo ipotizzare la parola “Fine” al pattern atmosferico perturbato sopra descritto, in favore di condizioni atmosferiche all’insegna della variabilità atmosferica che profuma di una sorta di passaggio di “consegne” stagionali dall’Autunno all’Inverno.
Vediamo nel dettaglio, già dal pomeriggio odierno si assisterà ad un generale miglioramento delle condizioni atmosferiche sulle regioni di settentrionali, con le piogge persistenti che lasceranno le zone colpite duramente in queste ore grazie ad una rotazione dei venti che si disporranno dai quadranti settentrionali, favorendo anche delle schiarite a partire dai settori alpini e prealpini che nel corso della notte si estenderanno a tutte le regioni di Nord Ovest, facendo traslare il sistema perturbato verso le regioni centro meridionali.
Nelle giornate di Lunedì e Martedì si suppongono condizioni atmosferiche all’insegna della variabilità anche con ampi spazi soleggiati sulle regioni del Nord, con il solo transito di nubi che non dovrebbero apportare fenomeni di rilievo, ma nel corso della notte su Mercoledì ci attendiamo un nuovo peggioramento del tempo sulle regioni centrosettentrionali, il tutto a causa del richiamo di venti di Libeccio connessi al transito un cavo d’onda perturbato di origine atlantica che agirà oltralpe, quindi nel corso della giornata di Mercoledì una nuova fase di maltempo interesserà le regioni centro settentrionali, con piogge di moderato/debole intensità che andranno a coinvolgere le seguenti regioni: in primis Liguria di Levante, Alta Toscana (Lunigiana e Versilia), successivamente le piogge riguarderanno Lombardia( specie settori pedemontani centro orientali) , TrentinoAA e Veneto settentrionale, con nuove nevicate sulle Alpi centro orientali a partire dai 1200m di quota, resteranno ai margini i settori del basso Piemonte e dell’Emilia causa ombra pluviometrica indotta dalla disposizione dei venti di Libeccio che impattando lungo il settore appenninico e Alpino occidentale risparmieranno dalle piogge queste zone; questo sarà l’ultimo atto di una lunga fase perturbata indotta dal richiamo di venti dai quadranti meridionali nella stagione autunnale 2019.
A partire dai primi giorni di Dicembre (2-5 date indicative) sembra ipotizzabile un cambio di marcia verso scenari “termici” più consoni alla stagione invernale, come mostrato dalle sinottiche in fig 2,3 appare esserci una discreta concordanza dalla modellistica di riferimento (seppur con dinamiche d’evoluzione divergente) in favore ad una discesa di aria fredda di origine artica verso il Mediterraneo, complice un’elevazione dell’anticiclone delle Azzorre verso le latitudini settentrionali europee (fig 2 lettera A).
Logicamente supporre i risvolti precipitativi in sede italica ad ora sarebbe superfluo data la distanza temporale, ma ciò che appare ipotizzabile ad ora sarebbe un calo delle temperature anche piuttosto marcato sulle regioni settentrionali con valori minimi anche sotto lo zero nelle ore notturne, calo termico che si estenderebbe anche alle restanti zone d’Italia nei giorni successivi.
Al momento ci teniamo a ribadire che si tratta solo di un’ipotesi ma già ben supportata dalla media degli scenari probabilistici previsionali e gli sviluppi precipitativi dipenderanno molto dall’area d’ingresso in sede mediterranea dell’aria fredda. (Ipotesi che terremo monitorata nel corso della prossima settimana con post appositi).
In allegato:
Fig 1 Elaborato del modello americano #Gfs in merito al miglioramento delle condizioni atmosferiche sulle regioni settentrionali nella giornata di Lunedì 25.
Fig 2,3 Ipotesi “fredda” supportata da entrambi i modelli di riferimento #Gfs ed #Ecmwf nella quale riscontriamo concordanza sull’impianto ma non sulla dinamica d’evoluzione di questo verso il Mediterraneo.
Fig 4 Spaghi meteo su media previsionale #Ensemble illustrati, relativi al piano isobarico 850hpa del paese dalla quale scrivo (pedemontana comasca).




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