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Cosa è andato storto nei piani del “generale Inverno”?

by Andrea Gheller



Buongiorno e buona Domenica, per un appassionato di neve e gelo è sempre difficile “salutare” la stagione invernale, oggi con molta “amarezza” devo ammettere che per il nostro “Generale Inverno” non ci sono più chance di conquista sul nostro Bel paese.
È stato l’Inverno delle occasioni mancate; un Vortice Polare che non ha mai goduto di compattezza straordinaria, anzi, l’indice Ao (artic oscillation) si è mantenuto per gran parte della stagione su valori negativi, uno stratwarming (riscaldamento della stratosfera alle latitudini polari) ai danni del Vp proprio nel periodo in cui esso gode di massima espressione (metà Dicembre) mai riversatosi in troposfera, fasi della Madden Julian Oscillation più volte verso magnitudo 6-7-8-1 favorevoli ad elevazioni azzorriane verso il Nord Atlantico a destabilizzare ancor di più un Vortice Polare già “zoppo” di per se, venti zonali atlantici oltre il 50esimo parallelo che non correvano mai “sparate” che al piano isobarico 10-30hpa (favorevoli anche queste ad inserimenti dell’Alta pressione a N)spesso e volentieri calavano d’intensità alimentando a “spizzichi e bocconi” l’attività del Vp.


Cosa è mancato al nostro inverno?
Al nostro Inverno penso sia mancata la negatività dell’indice Nao (Nord Atlantic Oscillation), indice di estrema importanza per la stagione invernale, l’estate 2018 è stata caratterizzata da una pesante anomalia positiva di questo(Nao+++), anomalia che ahimè ha condizionato pesantemente anche la stagione corrente, una Ao– – non è bastata a portare su valori negativi anche l’indice Nao, che si è mantenuto su valori neutro/positivi per gran parte della stagione con rari episodi di negatività, ricordiamo che un indice Nao negativo è favorevole a dinamiche di occidentalizzazioni di aria fredda proveniente da Est, la mancata teleconnetività tra gli indici credo sia la causa principale del “fallimento” della stagione invernale italica.
Per fallimento non intendo le mancate nevicate su città come Milano,Roma, ecc.., mi riferisco ad una stagione fallimentare sulle Alpi ed Appennini, laddove l’Inverno porta “lavoro” la scarsità precipitativa invernale ha messo in seria difficoltà gli operatori turistici, che solo grazie agli impianti “spara neve” sono riusciti a garantire quel minimo di spessore nivometrico per far sì che le piste potessero essere adatte quanto meno alle attività sportive invernali(grazie ad un andamento termico che perlomeno ne consentiva la conservazione al suolo) , discorso valido per il territorio italiano; sui versanti esteri alpini invece ha nevicato talmente tanto che a momenti potevano spedircela 😅.
A questo punto mi auguro che questa “Primavera anticipata” prosegua il suo corso senza eccessi; nel periodo Marzo-Aprile sono lecite ondate di freddo “tardive” ma spero che non siano troppo intense, in modo tale che la vegetazione, ormai prossima al germoglio, non venga danneggiata, sennò sarebbe la “beffa” di un andamento stagionale già beffardo di per se per un paese che vive anche di agricoltura!


In allegato:
La concordanza modellistica Gfs, Ecmwf, Ukmo e GefsEnsemble ,sul proseguimento di questa fase primaverile su Italia ed Europa centrale, con Alta Pressione alimentata da aria sub-tropicale.

Spaghi meteo illustrati relativi alla verticale del piano isobarico del paese dalla quale scrivo (pedemontana comasca)


Rinnovando una buona Domenica.

Fabio Fioramonti

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