Fabio Fioramonti
Buongiorno e buon Mercoledì, come accennato nelle scorse supposizioni, a partire dalle ore serali odierne si assisterà ad un aumento dell’instabilità atmosferica sulle regioni settentrionali a partire dal settore alpino.
Già nella giornata di ieri i primi cenni dello sviluppo di nubi cumuliformi nelle zone di alta pianura, specie nel settore lombardo, annunciavano infiltrazioni di aria fresca/ed umida al piano isobarico 850hpa. Oggi assisteremo allo sviluppo di temporali causati appunto da una maggior affluenza di aria fresca ai piani alti dell’atmosfera, la quale andrà a contrasto con l’aria più calda presente nei bassi strati. In particolare dal tardo pomeriggio di oggi i settori di alta pianura Lombarda e Piemontese sono a rischio di fenomeni termoconvettivi anche di forte intensità; saranno temporali ad evoluzione rapida con evoluzione W-E, ma in grado di scaricare grandi quantità di pioggia con rain/rate mm/h (intensità di precipitazione) anche notevoli unitamente connessi ad un’attività elettrica elevata. Quello che volevamo rimarcare oggi comunque il rischio grandine per la serata odierna e ancor più per quella di domani.
Partiamo dal presupposto che il processo di formazione ed evoluzione della precipitazione grandinigena non venga influenzato dalle temperature presenti negli strati bassi dell’atmosfera; le nubi che danno vita alla grandine sono i cumulonembi (nubi caratteristiche delle stagioni più calde, a sviluppo verticale, tipiche di situazioni atmosferiche da contrasto termoconvettivo tra bassi strati e piani alti dell’atmosfera), nelle quali coesistono cristalli di ghiaccio nello strato superiore e gocce d’acqua nello strato inferiore. All’interno di queste ci sono delle correnti dette “correnti ascensionali” (updrafts) che, se di forte intensità, trasportano il chicco di ghiaccio formatosi dal basso verso l’alto all’interno della nube stessa, dove si fonde con altri cristalli di ghiaccio e gocce d’acqua per poi “congelarsi” nuovamente e di conseguenza aumentare di volume. Non appena le correnti ascensionali diminuiscono di intensità, fanno precipitare il chicco al suolo: più saranno forti le correnti ascensionali all’interno della nube e più sarà maggiore il diametro dei chicchi di grandine.
Al momento sussiste la possibilità concreta di assistere a grandinate localizzate, specie dalla serata odierna e ancor più in quella di domani, nelle zone di pianura adiacenti al settore Alpino e Prealpino delle seguenti regioni :Piemonte, Lombardia,TrentinoAA e parte occidentale del Veneto.
Da non prendere come previsione certa ma come un tentativo di illustrarne la possibilità senza l’intento di creare allarmismi.
In allegato:
Fig 1 Mappa di possibilità di fenomeni temporaleschi con livello di rischio in scala da 1-3 fare riferimento alla leggenda.
Fig 2 Dinamica atmosferica attesa sull’Italia elaborata dal modello americano #Gfs
Fig 3 Schema sintetico della formazione di un temporale di forte intensità che mostra un po’ il contesto atmosferico attuale nelle zone sopracitate dove si attiveranno i temporali
Fabio Fioramonti








