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Borsa del pastore
La borsa del pastore (Capsella bursa-pastoris) è una pianta erbacea spontanea biennale oppure annuale. Appartiene alla famiglia delle Brassicaceae o Crucifere.
L’epiteto scientifico è legato alla forma delle silique di questa pianta, che ricordano proprio le antiche bisacce di pelle che venivano utilizzate dai pastori.

Distribuzione e habitat
La borsa del pastore è una specie originaria dell’area mediterranea, oggi diffusa un po’ in tutto il mondo, attualmente sembrerebbe mancare solo in Polinesia.
Questa specie è diffusa in tutta la regione mediterranea, risultando spesso anche infestante. È poco esigente nei riguardi del tipo di terreno e vegeta dal livello del mare sino alla media collina, in ambienti a dominanza calcarea.
Dato il vasto areale di distribuzione si può presentare con una grande varietà di forme, queste strettamente correlate alle condizioni climatiche e al substrato.
Descrizione botanica
- Portamento : pianta erbacea annuale o biennale, alta da 10 a 40 cm , con fusto eretto semplice o con qualche ramificazione in alto, sempre ricoperto da peli stellati.
- Foglie : le foglie basali sono intere o pennatopartite, a contorno spatolato, disposte a rosetta che si appressa al substrato. Le foglie presenti nel fusto sono invece piccole e slargate. Tutte di colore verde chiaro.
- Fiori : i fiori sono piccoli, riuniti in racemi allungati senza foglie, di colore bianco sporco. Nel caso di pianta biennale i petali risultano rosei.
- Frutti : i frutti sono delle siliquette a forma di cuneo rovesciato, con stilo persistente, inserite su un peduncolo ben evidente durante la maturazione. Nel caso di pianta biennale i frutti risultato arrossati.


Utilizzi
La borsa del pastore, grazie ai suoi numerosi principi attivi, rientra nella lista delle specie officinali. È particolarmente apprezzata per le sue proprietà antiemorragiche, per risolvere disturbi intestinali, per essere ricca di Sali minerali ed oligoelementi e per le elevate concentrazioni di vitamina A e vitamina C.
Spesso utilizzata per realizzare dei decotti per alleviare i dolori mestruali o per realizzare delle polveri o dei cataplasmi da applicare su piaghe e ferite.
Curiosità
- Il suo sapore è molto simile a quello del cavolo.
- In Inghilterra questa specie è nota come “farmacia dei poveri” , per le sue molteplici proprietà curative.
- I bambini la chiamano volgarmente pianta dei cuoricini, per la forma delle giovani silique.
- È una specie edibile. In Sicilia è comune utilizzarla per preparare delle frittate.

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Livello del Lago Maggiore, NUOVO aggiornamento-Quanto è aumentato alla fine?
Il livello del lago Maggiore: vediamo di quanto è aumentato
Eccoci con un nuovo ed ultimo aggiornamento, dopo quello degli scorsi giorni, sul livello del lago Maggiore.
Ormai il peggioramento è finito e le abbondantissime precipitazioni cadute sul territorio del bacino imbrifero del Lago Maggiore hanno dato il loro prezioso contributo.
Livello Lago Maggiore attuale
Ieri pomeriggio il livello del Lago Maggiore ha registrato un incremento di ben 149 cm, passando rispettivamente da una quota pari a 192,63 m s.l.m. a 194,12 m s.l.m.
Attualmente il livello del lago ha perso 1 cm, attestandosi dunque a 194,11 m s.l.m..
Immagine di seguito del Centro Geofisico Prealpino
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Livello del Lago Maggiore, NUOVO aggiornamento Lunedì 0re 21:30 28/08/23. Ben 134 cm!
Il livello del lago Maggiore dopo le abbondanti piogge degli ultimi giorni. Lunedì ore 21:30 28/08/23
Eccoci con un nuovo aggiornamento, dopo quello di oggi a pranzo, sul livello del lago Maggiore.
Ormai siamo giunti ala fine di questo gran bel peggioramento che ha dispensato abbondantissime precipitazioni sul territorio del bacino imbrifero del Lago Maggiore e un brusco calo delle temperature.
Analizzando la cartina (qui di seguito) degli accumuli registrati fino ad ora (circa le 21:30 del 28/08/23), dalle centraline meteo del Centro Meteorologico Lombardo, si evince che le piogge cadute fino ad ora sul territorio intorno al Lago Maggiore, tra Canton Ticino (Svizzera) e Varesotto si attestano tra i 180-240mm (ovvero dai 170 ai 240 litri per metro quadro)!
Livello Lago Maggiore attuale
Attualmente il livello del Lago Maggiore ha registrato un incremento di ben 134 cm, passando rispettivamente da una quota pari a 192,63 m s.l.m. a 193,97 m s.l.m. Immagine di seguito del Centro Geofisico Prealpino
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Livello del Lago Maggiore, NUOVO aggiornamento Lunedì 0re 13:00 28/08/23. Oltre 1 metro!
Il livello del lago Maggiore dopo le abbondanti piogge degli ultimi giorni. Lunedì ore 13:00 28/08/23
Eccoci con un nuovo aggiornamento, dopo quello di questa mattina, sul livello del lago Maggiore.
Sono continuati durante tutta la mattinata odierna dei forti rovesci, accompagnati da attività temporalesca (con talvolta nubifragi), un pò in tutto il territorio comprendente il bacino imbrifero del Lago Maggiore, anche se con maggior decisione sul Varesotto.
Analizzando la cartina (qui di seguito) degli accumuli registrati fino ad ora (circa le 13:00 del 28/08/23), dalle centraline meteo del Centro Meteorologico Lombardo, si evincono ulteriori accumuli abbondanti che si vanno a sommare agli importanti accumuli della giornata di eri e di questa notte.
Le piogge cadute fino ad ora sul territorio intorno al Lago Maggiore, Tra Canton Ticino (Svizzera) e Varesotto si attestano tra i 170-240mm (ovvero dai 170 ai 240 litri per metro quadro)!
Livello Lago Maggiore attuale
Attualmente il livello del Lago Maggiore ha registrato un incremento di ben 109 cm, passando rispettivamente da una quota pari a 192,63 m s.l.m. a 193,72 m s.l.m. Immagine di seguito del Centro Geofisico Prealpino
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Livello del Lago Maggiore, aggiornamento Lunedì mattina 28/08/23. Quasi 1 metro!
Il livello del lago Maggiore dopo le abbondanti piogge degli ultimi giorni. Lunedì mattina 28/08/23
Buongiorno, eccoci dopo l’aggiornamento di ieri sera sul livello del lago Maggiore.
Grazie al susseguirsi di forti temporali (accompagnati da nubifragi e forti raffiche di vento lineare (downburst)) che hanno interessato tra sabato e questa mattina il territorio comprendente il bacino imbrifero del Lago Maggiore, il livello del lago ha subito una vera impennata!
Analizzando la cartina (qui di seguito) degli accumuli registrati fino ad ora (circa le 07:30 del 28/08/23), dalle centraline meteo del Centro Meteorologico Lombardo, si evincono accumuli abbondanti che si vanno a sommare agli importanti accumuli della giornata di eri che si attestavano dai 100 ai 200 mm.
Le piogge cadute fino ad ora sul territorio intorno al Lago Maggiore, Tra Canton Ticino (Svizzera) e Varesotto si attestano tra i 140-240mm (ovvero dai 140 ai 240 litri per metro quadro)!
Livello Lago Maggiore attuale
Attualmente il livello del Lago Maggiore ha registrato un incremento di ben 83 cm, passando rispettivamente da una quota pari a 192,63 m s.l.m. a 193,46 m s.l.m. Immagine di seguito del Centro Geofisico Prealpino
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Il livello del lago Maggiore dopo le abbondanti piogge della giornata odierna. Domenica 27/08/23
Buonasera, visto i forti temporali (accompagnati da nubifragi e forti raffiche di vento lineare (downburst)) che stanno interessando, da ieri, il territorio comprendente il bacino imbrifero del Lago Maggiore, il livello del lago ne sta beneficiando!
Analizzando la cartina (qui di seguito) degli accumuli registrati fino ad ora (circa le 22.45 del 27/08/23), dalle centraline meteo del Centro Meteorologico Lombardo, si evincono accumuli molto abbondanti.
Le piogge cadute sul territorio intorno al Lago Maggiore, Tra Canton Ticino (Svizzera) e Varesotto si attestano tra i 90-205mm (ovvero dai 90 ai 205 litri per metro quadro)! Sul Verbano-Cusio-Ossola si è arrivati a punte intorno ai 150 mm, ma il dato è da verificare.
Livello Lago Maggiore attuale
Attualmente il livello del Lago Maggiore ha registrato un incremento di ben 55 cm, passando rispettivamente da una quota pari a 192,63 m s.l.m. a 193,18 m s.l.m.
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Quokka
Il Quokka (Setonix brachyurus) è un piccolo marsupiale appartenente alla famiglia dei Macropodidi, ed è l’unico membro del genere Setonix.
Questo animaletto è particolarmente noto per la sua buffa espressione sorridente ed è considerato l’animale più felice del mondo. In realtà è una specie a rischio di estinzione e necessita di essere tutelato.
Conosciamolo meglio!

Distribuzione e habitat del Quokka
Il Quokka è originario dell’Australia. Oggi è esclusivamente presente in delle zone limitate dell’Australia sudoccidentale (dove sta diventando molto raro) e in alcune isole vicine alla costa, in particolare le isole di Rottnest e Bald.
Popola prevalentemente le zone a folta vegetazione e le boscaglie semi-aride. Non ama invece gli spazi ampi e aperti, perché predilige gli ambienti in cui può facilmente nascondersi dai predatori.
Descrizione del Quokka
I Quokka sono dotati di pelo spesso, ruvido, grigio-marrone con parti inferiori più chiare. Gli esemplari maschi crescono fino a 54 cm di lunghezza e pesano fino a quasi 5 kg, mentre le femmine misurano al massimo 50 cm, per un peso fino a 3,5 kg.
Il Quokka possiede una coda di circa 25 cm, a pelo corto, che si assottiglia verso l’estremità, simile a quella di un topo.
Il suo muso è ovale, con guance paffute, occhi grandi e tondi, e orecchie piccole.
La sua naturale espressione gli conferisce un aspetto costantemente sorridente.


Alimentazione del Quokka
Il Quokka è un erbivoro. Si ciba di foglie, piante succulente, graminaceae, frutti e tenere radici. Secondo uno studio, il loro cibo preferito è la Guichenotia ledifolia. Spesso si nutre di lumache per soddisfare le carenze di azoto.
Riesce a resistere a lunghi periodi di siccità, in quanto riesce a rimanere idratato attraverso le sostanze nutritive che ricava dalle piante.
Comportamento del Quokka
Il Quokka è un animale prevalentemente notturno che ha modificato le sue abitudini in seguito alla crescente promiscuità con l’uomo, da cui riceve cibo e attenzioni (alimenti di provenienza umana, come il pane, sono grandemente nocivi per il piccolo animale ed è perciò severamente vietato dare cibo ai Quokka).
Il Quokka è un mammifero gregario che, nelle zone dove il cibo è maggiormente disponibile, vive in gruppi numerosi. Questi mammiferi, nonostante vivano all’interno di colonie, non socializzano tra loro. Non hanno struttura sociale né giocano insieme. Conducono vite solitarie e si incontrano soltanto per ragioni alimentari, di sicurezza e riproduttive.
Trascorre gran parte del suo tempo arrampicato su alberi e arbusti, in aree caratterizzate da una fitta vegetazione, per potersi nascondere agevolmente dai predatori.
I suoi movimenti sono simili a quelli del canguro, si basano su una serie di grandi e piccoli balzi.
Quando le femmine vengono minacciate da qualche predatore, non è raro che decidano di sacrificare il loro cucciolo lanciandolo. In questo modo il cucciolo, agitandosi, attirerà su di sé l’attenzione del nemico permettendo la fuga.
Riproduzione del Quokka
Il Quokka non è vincolato a una particolare stagione riproduttiva, può accoppiarsi in ogni periodo dell’anno.
Il maschio torna dalla stessa compagna per diversi cicli di riproduzione, ma più che per monogamia o affetto, pare essere una questione di convenienza o sopravvivenza.
La gravidanza dura un mese e viene dato alla luce un solo piccolo. Il cucciolo di Quokka viene allattato per alcuni mesi e accudito dalla madre per circa un anno. In particolare, i cuccioli di Quokka vengono custoditi nella tasca della madre fino a quando non sono abbastanza grandi da potersi definire autonomi e in grado di difendersi: dopo sei mesi, vengono incoraggiati a lasciare il marsupio materno per iniziare a procacciarsi il cibo da soli, mentre a 10-12 mesi possono considerarsi indipendenti.
Il maschio si occupa di difendere la compagna durante la gravidanza, ma si disinteressa della madre-figlio dopo la nascita.
Questi mammiferi sono capaci di un mettere in atto una “pausa embrionale” o “impregnazione ritardata”. Significa che una femmina può accoppiarsi con un maschio, ma ritardare lo sviluppo del feto fino a quando le condizioni sono favorevoli per poter crescere un cucciolo.
Curiosità sul Quokka
- Il Quokka è una specie protetta.
- Il Governo australiano ha istituitoregole rigide: accarezzare, toccare o peggio ancora prenderlo in braccio potrebbe comportare, oltre a lesioni da parte dell’animale medesimo, anche multe salate.
- È severamente vietato portarne fuori dall’Australia. Tentare di trasportarli al di fuori del loro territorio è un crimine gravissimo. Di conseguenza è illegale comprare o adottare una di queste creature per farne animali domestici.
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Fennec
Il fennec (Vulpes zerda) è un piccolo canide appartenente al genere Vulpes.
Questa specie è comunemente nota come volpe del deserto o come volpe del Sahara.
Si pensa che il termine “fennec” derivi dalla parola araba fanak, che significa proprio volpe, mentre “Zerda” è una parola greca che significa “asciutto” e fa riferimento all’habitat naturale di questo animale.
Questo piccolo animale si è adattato perfettamente ai climi aridi del Sahara in diversi modi. Vediamo come!
Distribuzione e habitat del fennec
Descrizione del fennec
Il fennec è il canide più piccolo al mondo. In media non supera i 1.5-2 kg. È alto 20 cm ed è lungo 30 cm. Possiede una coda molto lunga di circa 25 cm.
Presenta un muso piccolo e appuntito e delle grandi e lunghe orecchie a parabola che servono a termo-disperdere il calore e garantiscono anche un ottimo udito. Queste, rispetto al cranio, risultano spropositate.
Il pelo è folto e lungo. Il colore è una variazione sui toni del marroncino-crema con macchie bianche: permette di respingere il sole durante il giorno, mentre conserva il calore per la notte. Inoltre consente un’ottima mimetizzazione nel deserto.
Le zampe sono anche esse fittamente ricoperte di pelo per proteggere i cuscinetti dall’infuocata sabbia del deserto.

Alimentazione del fennec
Il fennec è onnivoro. Si nutre principalmente di insetti quali cavallette e locuste, ma anche di lucertole, gechi, piccoli uccelli, uova, piccoli roditori, frutti e tuberi.
È un cacciatore solitario dotato di un udito particolarmente sviluppato. Questo gli consente di individuare la prede che si nascondo sotto la sabbia.
Può vivere senza bere per lunghi periodi: ricava la poca acqua di cui ha bisogno mangiando la rada vegetazione desertica e dalle prede.
Comportamento del fennec
Come la maggior parte degli abitanti del deserto, il fennec preferisce uscire di notte, quando l’ambiente rinfresca. Anche se non è raro avvistarlo con il giorno.
Trascorre le ore più calde all’interno di labirintiche tane da lui scavate. Le tane sono formate da una vasta rete di tunnel e spesso prevedono diversi ingressi da cui i fennec possono fuggire in caso di pericolo. Normalmente le tane vengono scavate sotto i cespugli cosicché le radici delle piante funzionino come supporto per le pareti dei tunnel.
È una specie molto territoriale.
Queste volpi sono estremamente socievoli e vivono in piccoli branchi familiari, in genere composti da una coppia monogama di genitori, dai cuccioli e dai figli più grandi, che aiutano il branco finché non si rendono indipendenti per fondare una loro famiglia.
Sono agili saltatori in grado di balzare a un metro di distanza in un attimo per catturare le prede.
Oltre ad avere un udito molto fine hanno anche una vista sviluppatissima che gli permette di vedere chiaramente sia nelle ore più assolate del giorno che durante la notte.

Riproduzione del fennec
Il fennec è una specie monogama. L’accoppiamento avviene in primavera e la gestazione dura circa 50 giorni. Solitamente vengono partoriti 2-5 cuccioli. L’allattamento dura un mese.
Durante questo periodo i maschi portano il cibo alle femmine e difendono la tana senza entrarvi, fino a quando i cuccioli non verranno svezzati.
I cuccioli raggiungono la maturità sessuale verso i 9-11 mesi.
Verso del fennec
I fennec si esprimono attraverso frequenti e svariate vocalizzazioni. Sia gli adulti che i cuccioli piagnucolano, ringhiano, latrano ed emettono a ripetizione brevi e rumorosi urli.
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Rosa canina
La rosa canina ( Rosa canina L.) è una arbusto spontaneo e perenne appartenente alla famiglia delle Rosaceae.
Secondo la storia il nome sembrerebbe derivare dall’uso che se ne faceva nell’antichità: la Rosa canina infatti era considerata uno specifico rimedio contro i morsi dei cani affetti da rabbia.
Questa specie è spesso nota anche come rosa selvatica o come rosa di macchia, ed è la progenitrice delle varietà di rose coltivate.

Distribuzione e habitat
La rosa canina possiede un areale molto vasto. È presente in Nord Africa, Europa ,Asia occidentale e centrale, Nord America, Australia e Nuova Zelanda. È presente in tutte le regioni italiane.
È una specie eliofila e termofila che vegeta fino a 1.500 m di quota, dal livello del mare al piano montano-subalpino. La si rinviene nelle radure, al margine di boschi, nelle boscaglie degradate, nei prati, pascoli e campi . È considerata una specie pioniera.
Descrizione botanica
- Portamento : arbusto cespuglioso e spinoso che può raggiungere i 3 m di altezza. I rami sono pendenti, cosparsi di robuste e grosse spine, piegate o uncinate, per lo più con base ingrossata, di colore marrone-grigiastro. I rami secondari sono verdi e portano anch’esse grosse spine. Presenta profonde radici. In ambiente aperto si presenta come un arbusto tondeggiante con ampia ramificazione; negli arbusteti, invece, è poco ramificato e tende ad arrampicarsi sugli arbusti circostanti.
- Foglie : le foglie sono imparipennate (5-7 foglioline), caduche, di colore verde intenso e di forma ovato-ellittica, appuntite, generalmente glabre o lievemente pubescenti sul rachide e dentellate ai margini. Alla base presentano stipole lanceolate.
- Fiori : fiori possono essere solitari o in gruppi di 2-3, posti su peduncoli glabri. Presentano 5 sepali caduchi e 5 petali bianchi o rosati. I sepali sono concrescenti e formano un ricettacolo simile a una coppa chiusa che contiene molti ovari. Al centro della corolla sono presenti numerosi stami. La fioritura avviene a maggio-luglio.
- Frutti : la rosa canina produce dei falsi frutti noti come cinorrodi. Questi sono ellissoidi o sferici, carnosi e glabri, solitamente portati da peduncoli lunghi 10-20 mm, di colore rosso vivo a maturità. Maturano in autunno. Al loro interno sono contenuti molti acheni giallastri o arancioni, che di fatto sono l’effettivo frutto della rosa canina.

Utilizzi
I frutti di rosa canina sono molto apprezzati e utilizzati:
- in medicina come integratore alimentare in quanto ricco di vitamina C.
- in cosmesi per realizzare maschere e profumi.
- in cucina per la preparazione di conserve, marmellate e liquori.
- Per la formazione di siepi difensive.
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