Fabio Fioramonti. 28/03/19
Buonasera, nelle prossime ore avremo gli ultimi episodi di instabilità atmosferica sulle regioni del Sud Italia, dovuta al passaggio della perturbazione a carattere freddo di origine artico marittima giunta nei giorni scorsi.
Nelle giornate di Venerdì, Sabato e Domenica si assisterà ad un rapido ripristino di condizioni anticicloniche, le quali garantiranno giornate all’insegna dell’ampio soleggiamento diurno con annessa cessazione dei venti dai quadranti di NE e ripresa termica dei valori massimi riportandosi al di sopra della media stagionale un po’ su tutto lo scacchiere italico.
Ricollegandoci a quanto espresso nei giorni scorsi riguardo ad un cambio di “rotta” a livello atmosferico in favore della pioggia con l’avvento del mese di Aprile, oggi si sono fatti passi avanti!
Nel tentativo di illustrare le ipotesi al vaglio per il lungo termine, si inizia a notare una certa concordanza da parte delle emissioni modellistiche degli elaborati dei centri di calcolo a nostra disposizione.
Le emissioni odierne da parte del modello inglese Ecmwf confermano un cambio di trend dal prossimo mese, questo modello a livello statistico risulta il più performante, e con l’emissione mattutina è riuscito a far “cambiare idea” anche al modello americano #lGfs ( finora il più scettico riguardo a questo cambio di pattern atmosferico).
Nel periodo compreso tra il 3/5 Aprile, l’Alta pressione delle Azzorre migrerà dal cuore dell’Europa portandosi in aperto oceano Atlantico(a largo della penisola iberica) con i suoi massimi geopotenziali , lasciando il vecchio continente esposto ad attacchi perturbati dal Nord Atlantico frutto di un fisiologico declino delle vorticità in sede polare.
La Primavera è la stagione degli scambi meridiani per antonomasia, e l’ipotesi perturbata proposta dai modelli allo stato attuale è figlia della propagazione alle basse latitudini dell’aria fredda proveniente dal rallentamento delle vorticità polari. Sotto esame poniamo l’attenzione sulla discesa di una perturbazione ricolma di aria artico marittima con direttrice N/SW, mettendo nel mirino proprio i bacini occidentali del Mediterraneo. Difficile ad oggi supporre nel dettaglio quali risvolti in termini precipitativi possa portare questa configurazione, al momento si tratta di un ipotesi poiché parliamo di una dinamica perturbata ad oltre 180h di distanza, ma quello che è importante illustrarvi è la speranza concreta di una svolta a livello precipitativo sulle regioni dove l’inverno è stato veramente deludente, in particolar modo per le regioni settentrionali e dei versanti occidentali del paese.
Sicuramente a vedere tutto quel “blu” nelle cartine in allegato vi farà pensare all’Inverno, effettivamente carte del genere dal momento in cui si realizzassero porterebbero oltre alle sperate piogge in maniera democratica su ampie fette di territorio, anche una quota neve molto interessante per il periodo, escludendo al momento le pianure! E poi diciamoci la verità, è stata veramente dura quest’anno vedere le Alpi da Est ad ovest e Appennino centro settentrionale completamente “brulli” da Novembre a Marzo, salvo episodi sporadici di nevicate “beffarde” , discorso diverso invece per i versanti esteri delle Alpi e per i settori appenninici centro meridionali.
In allegato fig 1,2,3 Dinamica illustrata, proposta dal modello inglese #Ecmwf per il periodo compreso 3/5 Aprile. Dove ci tengo a mettere in risalto la migrazione dei massimi geopotenziali dell’Alta pressione in oceano Atlantico, e alla formazione di un’Alta pressione in sede scandinava, con conseguente esposizione dell’Europa a fronti perturbati provenienti da Nord.
Fig 4 Dinamica proposta dal modello americano #Gfs nel pomeriggio odierno, a testimonianza del fatto di come supporti la tesi del modello “guida” #Ecmwf, proponendo un cambio di pattern atmosferico per il periodo in questione.
Fig 6 Grafici che mostrano l’andamento degli indici teleconnettivi Ao (Artic Oscillation) che torna in territorio negativo il quale indica un crollo di vorticità ed indebolimento del Vortice polare, Nao (North Atlantic Oscillation) che prosegue il suo trend neutro/positivo nonostante il crollo dell’oscillazione artica, mancanza di teleconnettività tra questi.

















Supposizione di dinamica perturbata a Lungo termine, non da prendere come previsione certa!
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Fabio Fioramonti