Home Previsioni ed analisiNord Italia 🥶 ALLACCIATE LE CINTURE: EPISODIO INVERNALE CHE POTREBBE RISULTARE STORICO IN TERMINI DI PERSISTENZA, MA NON PER INTENSITÀ ❄️🥶

🥶 ALLACCIATE LE CINTURE: EPISODIO INVERNALE CHE POTREBBE RISULTARE STORICO IN TERMINI DI PERSISTENZA, MA NON PER INTENSITÀ ❄️🥶

by Fabio Fioramonti

Fabio Fioramonti

Buonasera e ben ritrovati, tra poche ore prenderà il via un episodio invernale che per alcune regioni potrà essere inserito tra i più importanti degli ultimi decenni in termini di durata temporale, anche se, è bene sottolineare che la nostra penisola, verrà soltanto lambita dall’avvenzione di aria molto fredda di matrice artico continentale in movimento retrogrado con traiettoria d’evoluzione NE-SE dalla Russia europea con obbiettivo finale la penisola ellenica.

La massa d’aria fredda in questione avrà il merito di riportare condizioni atmosferiche prettamente invernali su gran parte delle nostre regioni, premiando in termini di precipitazioni nevose fino a bassa quota i settori esposti alla circolazione perturbata proveniente da Est, quindi regioni del Medio Adriatico e Sud Italia. (https://www.naturalmeteo.it/centro-sud-in-arrivo-il-miglior-colpo-invernale-buona-dose-di-neve-e-gelo-anche-a-quote-basse/).

Ad inizio articolo abbiamo voluto evidenziare come nella dinamica attesa, le nostre regioni subiranno gli effetti della parte “meno fredda” dell’irruzione da Est, poichè osservando l’immagine sinottica in allegato in fig 1 si può notare come il “core” più freddo del nucleo di aria artico continentale resti aldilà del mar Adriatico con l’isoterma negativa -20 al piano isobarico 850hpa; nulla da togliere all’episodio che ci apprestiamo a vivere nei prossimi giorni.

Le dinamiche perturbate a carattere freddo provenienti da Est, difficilmente accontentano in totalità sul territorio nazionale a livello precipitativo, e bisogna sempre tenere in considerazione la complessa morfologia del territorio italico e l’interazione delle correnti in gioco con i mari che ci circondano, logicamente le regioni settentrionali saranno quelle un po’più penalizzate dal punto di vista delle nevicate, ma su queste zone d’Italia molto probabilmente si subiranno i massimi effetti in termini di freddo connessi all’irruzione attesa a partire dalle ore serali di Giovedì 11 Febbraio.

NEL DETTAGLIO IL TEMPO ATTESO SULLE REGIONI DEL NORD ITALIA FINO A DOMENICA 14 FEBBRAIO:

L’inserimento di aria progressivamente più fredda dai quadranti orientali si avvertirà a partire dal pomeriggio di Giovedì, con il rinforzo dei venti di Bora . La massa d’aria molto fredda transitando sulle acque superficiali dell’alto Adriatico andrà a “contrasto” con quest’ultime, umidificandosi e generando nubi che verranno poi convogliate entro la mattinata di Venerdi verso la Val Padana occidentale, soprattutto in prossimità dei rilievi Lombardi, piemontesi e del tratto appenninico settentrionale.
In questo frangente sarà possibile assistere a deboli nevicate per lo più coreografiche fino a bassa quota per effetto stau orografico (sbarramento dei rilievi nei confronti delle correnti da Est) sulle seguenti zone: settori pedemontani della Lombardia nordoccidentale, Ossola, Estremo Ovest Emilia, Cuneese, astigiano ed alessandrino. Non sono esclusi entro Sabato mattina lievi accumuli nelle zone sopracitate.

La sostenuta ventilazione da Est sulla Val Padana accentuerà la sensazione di freddo a livello corporeo dell’aria gelida in afflusso, anche se in realtà i massimi effetti del calo delle temperature si avvertirà al completo esaurimento della ventilazione nella notte su Lunedì 16 Febbraio, quando tutta l’aria artica affluita anche ai piani alti dell’atmosfera si riverserà nei bassi strati, facendo registrare temperature minime che all’inizio della prossima settimana potranno sfiorare i -10/ -12 su alcuni settori di pianura del basso Piemonte, bassa Lombardia, in concomitanza di ampi rasserenamenti notturni ed atmosfera limpida.

Alcuni di voi si chiederanno se tutto questo freddo che andrà ad accumularsi sulle regioni settentrionali nei prossimi giorni sia “fine a se stesso” cioè, senza la classica nevicata da “addolcimento” / “sovrascorrimento” di aria più umida atlantica di fine episodio; non a caso ad inizio articolo abbiamo sottolineato come quest’avvenzione di aria fredda possa risultare storica in termini di persistenza, poiché nel corso della prossima settimana il contesto termico prevalente sarà sottomedia grazie allo stazionamento del core di aria gelida sui Balcani, che di tanto in tanto invierà il suo respiro sin sulle nostre regioni settentrionali, andando a consolidare ulteriormente l’aria fredda presente nei bassi strati.

Volgendo lo sguardo alla modellistica di riferimento a medio termine non si può escludere l’interazione dell’aria fredda affluita con cavi d’onda perturbati d’origine atlantica, che potrà dar luogo ad estese e cospicue nevicate sui settori di pianura questa volta sulle regioni settentrionali intorno al 18-19 Febbraio.

Ultima considerazione in merito all’avvenzione di aria fredda in arrivo è un pensiero per gli operatori turistici montani, che finalmente dal 15 Febbraio potranno ricominciare a lavorare preparando le piste generosamente innevate nella più totale sicurezza, poiché l’aria fredda andrà a consolidare l’abbondante manto nevoso presente nelle località alpine.

In allegato:
Fig 1 Mappa sinottica illustrata ed elaborata dal modello europeo #Ecmwf

Fig 2 Fase di massima intensità dell’aria fredda in afflusso, con l’isoterma negativa 10 / -12 presente lungo la verticale del piano isobarico 850hpa del Nord Italia

Fig 3 Grafico spaghi meteo illustrati su media previsionale Ensemble relativi al piano isobarico 850hpa del paese dalla quale scrivo (pedemontana comasca)

HaveANiceEveningToAll

Relatore: FF

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