Fabio Fioramonti,
Buongiorno e ben ritrovati, il mese di Novembre è quel mese in cui l’aria inizia a profumar d’inverno, i camini accesi, i colori di una stagione che accendono in tante persone il desiderio di panorami “ovattati” di bianco, e valutando le dinamiche atmosferiche attese nel brevissimo termine questo mese di Novembre sembra voler cominciare con il “piede giusto”, per quanto riguarda gli apporti nevosi sui nostri rilievi a partire da quelli alpini.
Il peggioramento atteso nelle giornate di Mercoledì 3 Novembre e Giovedì 4, oltre a riportare piogge preziose su buona parte delle pianure delle regioni centrosettentrionali, porterà con se anche discrete nevicate sui versanti italiani delle Alpi a quote non troppo elevate per la stagione, anzì, non si esclude la comparsa di qualche fiocco frammisto alla pioggia addirittura nelle vallate più settentrionali di confine; ma andiamo con ordine:
La saccatura perturbata a carattere freddo responsabile della fase di maltempo attesa, seguirà pressoché la stessa evoluzione della perturbazione transitata nel ponte di Ognissanti, ma a differenza di questa essa è supportata da un maggior contributo di aria fredda d’estrazione artico marittima, la quale stazionerà tra Mercoledì e Giovedì lungo i versanti esteri dei rilievi alpini, unitamente ad un richiamo di aria umida e temperata che agirà lungo i versanti italiani, un giusto mix per per assistere a nevicate anche localmente abbondanti su molte località poste oltre i 1500m di altitudine.
La quota neve in merito a questo passaggio perturbato varierà inizialmente dai 1400m del settore alpino centro occidentale ai 1600/1700m di quelle centro orientali nella giornata di Mercoledì, ma in concomitanza di nuclei precipitativi più intensi la quota neve arriverebbe a sfiorare quote prossime ai 1000 metri nella notte su Giovedì sul settore alpino Piemontese e Lombardo.
Gli accumuli nivometrici indicativi attesi entro Giovedì pomeriggio saranno molto abbondanti dell’ordine di 70/80cm di neve fresca sulle località poste oltre i 1800 m del settore alpino centro occidentale, 40/50 cm sulle località poste oltre i 1500m di quota, 10/20cm su quelle poste oltre i 1200m.
Quota neve che si manterrà più bassa lungo i versanti esteri delle Alpi, poiché più esposte all’afflusso di aria fredda connesso alla perturbazione a carattere freddo responsabile del peggioramento.
In allegato Mappa indicativa e relativa agli accumuli nivometrici attesi lungo i rilievi alpini entro la giornata di Giovedì 4 Novembre, elaborata dal modello ad alta risoluzione Arome.
HaveANiceDay

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