Fabio Fioramonti
Buongiorno e buon inizio settimana, indubbiamente, la fase di stabilità atmosferica che stiamo vivendo in questi giorni può far piacere a molti, poiché il bel tempo ed il clima mite riporta quella sorta di buon umore per chi non aspettava altro che una Primavera anticipata; dopo un Inverno che a livello generale si è dimostrato dinamico e generoso dal punto di vista precipitativo con molte giornate grigie e temperature consone alle mensilità passate.
Il quadro barico attuale non lascia molto spazio nell’illustrare le dinamiche atmosferiche alle nostre latitudini; commentare la presenza e la persistenza ingombrante di una figura di stabilità atmosferica quale il promontorio anticiclonico d’origine nordafricana si potrebbe riassumere con: “Giornate soleggiate e miti ad oltranza” , tuttavia, alcune considerazioni bisogna farle.
ANALISI SINOTTICA
L’espansione in sede mediterranea e mittleuropea del promontorio anticiclonico alimentato da aria calda d’estrazione subtropicale non vanta geopotenziali barici “inossidabili”, ma esso risulta ben strutturato lungo tutta la verticale del piano isobarico da 0 a 850hpa (1500); esso in questo periodo dell’anno può essere considerato anomalo poiché proprio nel mese di Febbraio si dovrebbero accennare i primi “scambi di calore” di tipo meridiano Nord/Sud che caratterizzano l’avvio di un declino stagionale dell’Inverno in favore della Primavera meteorologica; per scambi meridiani si intende una maggior intrusione di aria calda in sede polare connessa ad un rallentamento delle vorticità proprio al polo geografico, con conseguente parziale dispersione verso latitudini meridionali del freddo accumulato oltre il 50mo. parallelo; ma ciò ad ora non sta avvenendo, per via di un temporaneo ed anomalo ricompattamento del Vortice polare nella sua sede d’origine.
RISVOLTI IN SEDE ITALICA
La presenza e la persistenza dell’anticiclone nel periodo invernale alle nostre latitudini non è strettamente sinonimo di atmosfera limpida e soleggiata da Nord a Sud; l’aria calda subtropicale che supporta il promontorio anticiclonico in questione in questo periodo dell’anno va a contrasto con le basse temperature delle acque superficiali che circondano la nostra penisola; l’aria calda transitando sui bacini di mare di Ponente va a contrasto negli strati più bassi dell’atmosfera generando di conseguenza nubi che vengono veicolate ed annidate laddove trovano l’ostacolo orografico, un chiaro esempio lo stiamo osservando in questo giorni sul Levante Ligure ed alta Toscana ove si assiste alla persistenza di giornate grigie ed associate pioviggini tradotte con il termine di “Maccaja”.
Ad inizio articolo abbiamo voluto definire “velenosa” questa fase di staticità atmosferica, poiché in regime di alta pressione vengono a mancare i cosiddetti “ricambi d’aria” nei bassi strati quindi nei grandi centri urbani e nei settori vallivi, ciò sta provocando un sensibile peggioramento della qualità dell’aria respirabile proprio per via dell’accumulo di inquinanti al suolo e di conseguenza l’aumento del proliferare di virus e batteri nell’atmosfera.
L’aumento termico connesso al respiro mite anticiclonico è ancor più avvertibile sui settori alpini ed appenninici, ove si assiste alla rapida fusione del manto nevoso alle quote medie (1400/1600m) ed espone ad un marcato pericolo valanghe le località montane poste oltre i 1800m di quota.
-QUANTO DURERÀ? Dagli elaborati modellistici di riferimento in nostro possesso allo stato attuale è difficile scorgere “vie d’uscita” in favore di più dinamicità atmosferica nel breve periodo, solo volgendo l’osservazione agli elaborati su media probabilistica a lungo termine si scorgono cambi di scenari con l’inserimento di aria più fredda dai quadranti orientali indicativamente tra il 2/3 Marzo, ipotesi che necessita di ulteriori conferme nel corso dei prossimi giorni.
In allegato:
Mappa sinottica elaborata dal modello europeo #Ecmwf ed illustrata.

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